Pianificazioni di Protezione Civile
Le indicazioni che il Capo Dipartimento della Protezione Civile ha emanato per il Vesuvio, il 2 febbraio 2015 (G.U. n.75 del 31 marzo 2015), d’intesa con la Regione Campania e sentita la Conferenza Unificata, sono valide anche per i Campi Flegrei per l’elaborazione e l’aggiornamento delle pianificazioni di protezione civile delle componenti e strutture operative del Servizio Nazionale della Protezione Civile, fatti salvi i dovuti adattamenti relativi al territorio.
Nello specifico, le indicazioni sono articolate in sei diverse sezioni. Dopo una parte che descrive la strategia generale che tutto il Servizio Nazionale dovrà seguire nelle fasi operative di attenzione, preallarme e allarme, il documento contiene gli indirizzi per la pianificazione interna, di settore e di comunicazione. In particolare:
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pianificazioni interne prevedono procedure e azioni per la salvaguardia delle risorse umane e strumentali che ciascuna componente o struttura operativa ha in zona rossa;
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pianificazioni di settore dovranno garantire la risposta delle componenti e strutture operative alle diverse fasi operative e l’integrazione e l’armonizzazione delle azioni delle diverse amministrazioni ed enti per il raggiungimento degli obiettivi generali;
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piani di comunicazione programmano le attività di informazione e comunicazione delle componenti e strutture operative nelle diverse fasi.
Il documento inoltre definisce gli elementi necessari alla Regione Campania, agli enti locali interessati e alle Regioni e Province autonome per elaborare i piani di allontanamento dalla zona rossa e di trasferimento e accoglienza della popolazione. Indicazioni specifiche vengono date anche alla Regione Campania e agli enti locali per aggiornare la propria pianificazione. Un capitolo è dedicato alle attività di pianificazione e coordinamento generale che spettano al Dipartimento della Protezione Civile, mentre l’ultima parte del documento fornisce elementi volti a garantire la continuità amministrativa degli enti locali.
Gemellaggi e Piano di Allontanamento
Già nella fase di “preallarme”, in corrispondenza della quale viene dichiarato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri lo Stato di Emergenza, le persone che vogliono spontaneamente allontanarsi possono farlo, ma solo autonomamente. Potranno cioè trasferirsi, con propri mezzi, presso una sistemazione alternativa (es. seconda casa, da parenti o amici, casa in affitto), fuori dalle zone a rischio, ricevendo un contributo economico da parte dello Stato.
Alla dichiarazione di “allarme” invece tutta la popolazione deve abbandonare la zona rossa, secondo le due modalità previste nelle indicazioni nazionali e cioè in modo autonomo (con mezzo proprio) o assistito (con mezzi messi a disposizione da i vari soggetti competenti per le tratte di esodo e secondo il Piano di mobilità, come di seguito specificato).
Per l’assistenza abitativa a coloro che non dispongono di sistemazione alternativa è stato definito uno schema di gemellaggio che prevede il trasferimento della popolazione dei Comuni in zona rossa nelle Regioni e Province autonome italiane.
Il Piano di allontanamento è stato elaborato ipotizzando, in via cautelativa, che nessuno scelga di allontanarsi in fase di preallarme e che tutta la popolazione della zona rossa si debba allontanare con la dichiarazione della fase di allarme.
L’allontanamento della popolazione, fissato il tempo complessivo per le operazioni in 72 ore (3 giorni) dalla dichiarazione di allarme, dovrà avvenire secondo le seguenti modalità:
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12 ore per permettere alle persone che dovessero trovarsi fuori casa di rientrare e prepararsi all’allontanamento e per predisporre le necessarie misure di regolazione del traffico e il posizionamento di strutture operative e soccorritori;
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successive 48 ore per l’allontanamento della popolazione con partenza contemporanea ma cadenzata, secondo le indicazioni dettate dal Piano di mobilità, da tutti i Comuni della zona rossa, secondo un cronoprogramma di dettaglio definito nei piani comunali;
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ultime 12 ore, come margine di sicurezza per la gestione delle eventuali criticità e per consentire l’allontanamento degli operatori del sistema di protezione civile che hanno operato per garantire l’attuazione del piano.
Nello specifico, lo spostamento assistito delle persone dalle “Aree di attesa (Terminal Bus)”, definite nel Piano di Protezione Civile di ogni Comune, alle “Aree di incontro”, individuate fuori dalla zona rossa, avverrà con pullman messi a disposizione dalla Regione Campania. Il loro successivo trasferimento verso i “Punti di prima accoglienza” nelle Regioni e Province autonome gemellate è previsto con modalità diverse (pullman, treni o navi) a seconda delle destinazioni, per limitare il carico sulle infrastrutture di mobilità e i disagi alla popolazione.
Per lo spostamento autonomo, con mezzo di trasporto proprio - il piano è dimensionato sull'intero parco auto censito in zona rossa -, le persone dovranno seguire percorsi stradali di uscita dalla zona rossa stabiliti nel Piano di allontanamento. Chi sceglie la sistemazione fornita dallo Stato dovrà proseguire verso i “Punti di prima accoglienza” individuati nelle Regioni e Province autonome gemellate; in alternativa chi sceglie di ricevere il contributo di autonoma sistemazione potrà proseguire verso la sistemazione alternativa individuata autonomamente (sempre rispettando i percorsi stradali di uscita indicati nel piano). La regolazione del traffico in fase di allontanamento autonomo sarà gestita attraverso l’attivazione di cancelli che garantiranno il corretto cadenzamento del flusso veicolare in uscita dalla zona rossa.
Il Piano per l’allontanamento della popolazione della zona rossa è in fase di elaborazione da parte della Regione Campania, con il supporto di ACaMIR - Agenzia Campana Mobilità Infrastrutture e Reti, in raccordo con i comuni interessati.
Allo stato attuale la Regione Campania ha individuato, nell’ambito delle attività del Tavolo di lavoro coordinato dal Dipartimento della Protezione Civile e composto da tutti gli enti e società con competenza nella gestione della mobilità di rilevanza nazionale, le “Aree di incontro” ed è stata definita la strategia generale per il trasferimento della popolazione presso le Regioni e Province autonome gemellate. Sono stati inoltre individuati i cancelli di accesso alla rete viabilistica principale per l’allontanamento autonomo.
Per garantire una corretta gestione della viabilità è inoltre in corso l’elaborazione di un piano specifico da parte di Viabilità Italia, in raccordo con i Comitati Operativi della Viabilità (COV) delle differenti Prefetture, mentre, per la parte ferroviaria, il gestore della rete e delle imprese ferroviarie, che esercitano sulle linee a lunga percorrenza, stanno sviluppando il piano operativo interno. Saranno inoltre stabilite le attività necessarie per l’attivazione del sistema di trasporto navale.
Le Regioni e Province autonome gemellate dovranno redigere specifici Piani per il trasferimento della popolazione allontanata dalla zona rossa e per l’accoglienza sul proprio territorio.

Per rendere operativi questi gemellaggi, le Regioni e le Province autonome sottoscrivono specifici Protocolli d’intesa con la Regione Campania e i comuni in zona rossa, in accordo con il Dipartimento della Protezione Civile.
Vai al documento emanato dalla Regione Campania che individua le Aree di incontro e i cancelli di accesso alla viabilità principale per l'allontanamento della popolazione dalla zona rossa.

Note.
L'evacuazione, assistita o con mezzo proprio, avviene in fase di ALLARME, che è uno dei livelli di allerta che PRECEDE L'ERUZIONE.
E' prevista, nella fase di PREALLARME, contestualmente alla dichiarazione dello Stato di Emergenza, fase in cui verrà attuata l'evacuazione di strutture ospedaliere, carceri, case di cura, beni artistici, ecc., l'ALLONTANAMENTO SPONTANEO di quella parte della popolazione che dichiarerà, con apposita SCHEDA FAMIGLIA, la disponibilità di spostamento e sistemazione autonoma fuori dall'Area Rossa.